Clocks-Coldplay

domenica 12 giugno 2011

Ritorno al futuro: un'attenta analisi di paradossi temporali

 Ti rimanderò indietro nel futuro!

Molti sono stati i film di fantascienza ambientati nel passato, alcuni dei quali includevano come elemento portante macchine del tempo (vedi La macchina del tempo, Warner bros.) ma, secondo chi scrive, il più attento, accurato e preciso è senza ombra di dubbio la trilogia di Ritorno al futuro diretta integralmente da Robert Zemeckis coadiuvato da Steven Spielberg. In particolare, il secondo film evidenzia la grandissima serie di paradossi che portebbe venire a generarsi qualora fosse liberamente possibile viaggiare nel tempo (ad esempio il protagonista deve evitare di incontrare nel 1955 l'altro se stesso del primo film). La trama, articolata non nello spazio ma nel tempo, evidenzia, in particolare nel secondo film, che, alterando il passato, il "presente" assumerebbe una fisionomia completamente differente. Zemeckis, per girare il secondo e il terzo film (che inizialmente sarebbero dovuti essere insieme con il titolo NON casuale Paradox), ha costantemente consultato un team di esperti per cercare di aumentare al massimo la coerenza negli eventi (creazione di paradossi e loro relativa risoluzione, ambientazione storica, accuratezza scientifica - naturalmente nel descrivere fenomeni fattibili come la potenza sprigionata da un reattore nucleare). Questa trilogia ha avuto il merito di aver veramente aperto le porte della cinematografia al tema del viaggio nel tempo e numerose sono le sue citazioni in film, telefilm, libri, fumetti e cartoni animati.
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