Clocks-Coldplay

venerdì 27 maggio 2011

Distorsione dello spazio-tempo

Lo spazio e il tempo non sono lineari. Questa concezione dello spazio-tempo è basilare per Einstein. Oltre alla presenza di wormholes-diretta conseguenza di quanto detto- egli aveva, dunque, ipotizzato punti di deformazione del tessuto spazio-tempo. Questo significa che viene a crollare la concezione dello spazio e del tempo come uniformi. Non è del tutto vero: per corpi non relativistici, infatti, la percezione di tali eventuali variazioni sarebbe trascurabile un quanto noi scivoliamo naturalmente lungo il tessuto spazio-tempo; per cui, non ci rendiamo nemmeno conto di eventuali deformazioni. Ammettendo, però, che l'Universo non ha un tessuto spazio-tempo omogeneo, possiamo pensare effettivamente di viaggiare lungo enormi distanze (in linea retta) in pochissimo tempo.

mercoledì 25 maggio 2011

Brevetti: Orologio elettrico al quarzo

Friedrich Windstey, nel 1989, brevetta l'orologio al quarzo con display a LED e completamente elettronico

lunedì 23 maggio 2011

J. W. Dunne: An experiment with time

 Il tempo in cui viviamo è solo un'illusione, un sogno.
Anonimo

L'ingegnere J. W. Dunne sviluppò una teoria del tempo dove considerava la nostra percezione del tempo similarmente alle note suonate su un piano. Avendo avuto un numero di sogni premonitori, decise di tenere traccia dei suoi sogni e trovò che contenevano eventi passati e futuri in quantità equivalenti. Da questo concluse che nei sogni riusciamo a sfuggire al tempo lineare. Pubblicò le sue idee in An Experiment with Time del 1927, cui fecero seguito altri libri.
Il punto di partenza per una analisi profonda delle caratteristiche della fisica e della realta' oggettiva non e' affatto preciso ne' definibile ma d'altronde la speculazione filosofica qualora venisse applicata al concetto di tempo ( anche qualora non vi fosse il supporto della conoscenza della teoria della Relativita' Generale ) porta alla identificazione di diversi quesiti, molto importanti! Il problema nasce dal porsi le domande seguenti: "Cosa e' il tempo." "Come si definisce una unita' di misura per esso (il tempo) prescindendo dalle conoscenze late della comune opinione." E' nel tentativo di dare in maniera rigorosamente fisica risposta a queste domande che ci si accorge di come vengano a cadere innumerevoli preconcetti di varia natura. Sostanzialmente il tempo cosi' come viene interpretato non rende la possibilta' di adoperarlo quale grandezza fisica! Ci si rende conto di come esso sia strettamente legato al concetto di spazio e poi alle onde elettromagnetiche ( nel caso in cui ci si rifaccia alla luce come a quel portatore di informazioni che raggiunge la velocita' limite ) e poi, come conseguenza, ai campi generati dalle altre forze conosciute e immediatamente ne rimette in discussione tutte le convizioni fino ad ora ritenute pacificamente consolidate!

sabato 21 maggio 2011

Wormhole: possibilità di viaggiare nel tempo?

Il wormhole, o ponte Einstein-Rosen, è un ipotetica struttura di collegamento tra due punti dell'Universo molto distanti l'uno dall'altro. Detto anche galleria gravitazionale, a causa dell'immensa forza di attrazione gravitazionale che lo stesso esercita permette alla materia di passare alltaverso ad altra materia e, quindi, di passare oltre. Generalmente sono di due tipi: i cunicoli spazio-temporali intra-universo permettono di attraversare punti distanti dell'Universo in minor tempo mentre i cunicoli spazio-temporali inter-universo (anche dietti di Schwarzshild) permettono il collegamento tra due Universi distinti e possono anche essere impiegati per viaggiare nel tempo. In particolare, quest'ultimo tipo di wormhole è la combinazione di un buco bianco e un buco nero e venne teorizzato nel 1935. Tuttavia, nel 1962, Wheeler e Fuller dimostrarono che, a causa dell'enorme energia in gioco e della conseguente instabilità, l'intera struttura collasserebbe immediatamente, vietando persino alla luce di attraversarla.


venerdì 20 maggio 2011

Il tachione: possibile viaggiare nel tempo?

Questo rende possibile viaggiare nel tempo...
Ritorno al futuro

Datemi un tachione e vi porterò nel futuro.
Anonimo

Rappresentazione di un tachione
Il tachione è una particella che si presume viaggi a velocità superiori a quella della luce. Il primo a teorizzare l'esistenza di questa particella è stato Sommerfeld ma ha trovato giustificazioni più o meno coerenti solo dopo la teoria della relatività einsteiniana ed in ambito della teoria delle stringhe. Per la sua struttura, infatti, il tachione non viola la teoria einsteiniana: il divieto di raggiungere la velocità della luce è fatto solo ai corpi avente massa ma il tachione ha solo massa virtuale. Nemmeno il fatto che la particella in questione viaggi indietro nel tempo crea problemi di natura matematica: infatti, nella teoria einsteiniana il tempo è elevato al quadrato; per cui, anche se t fosse negativo, non si verrebbero a creare problemi di alcuna natura. I problemi che si verrebbero a creare, però, sarebbero di natura puramente logica: ad esempio, i tachioni partirebbero dagli effetti per poi giungere alle cause (generando, dunque, dei "loop causali")  e divenire generatori di paradossi. Fatto sta che, esistessero, potrebbero risolvere il mistero del viaggio nel tempo.

 
 

giovedì 19 maggio 2011

Relatività delle velocità

 Alla velocità della luce!
The Flash

Dalla teoria della relatività einsteiniana, sappiamo che l'unica velocità praticamente sempre costante (per velocità raggiungibili da esseri viventi) è quella della luce. I corpi da considerare, in quest'ambito, si dividono in tre categorie (in base alla loro velocità):

CORPI CON VELOCITA' INFRALUMINALI
Sono corpi aventi velocità molto inferiori rispetto a quella della luce. Sono dotati di massa non nulla: si muovono liberamente nello spazio ma non nel tempo (nel quale sono costretti a muoversi dal "passato" al "futuro").

CORPI CON VELOCITA' CONFRONTABILI CON QUELLA DELLA LUCE
Qui spazio e tempo si annullano. In particolare, il tempo si contrae diventando nullo mentre lo spazio si distende all'infinito: risulta, dunque, impossibile individuare la particella in questione (il fotone) nelle quattro coordinate del nostro Universo perchè risulterebbe simultaneamente presente ovunque. Dall'equivalenza massa-energia di Einstein noi sappiamo che nessun corpo con massa può raggiungere c.

CORPI CON VELOCITA' SOPRALUMINALI
Non si è mai avuta conferma pratica di corpi con velocità superiore a quella della luce. Ciononostante, se esistessero, avrebbero il nome di Tachioni. I Tachioni dovrebbero avere massa "virtuale" (ovvero nè inerziale nè accelerata), si muoverebbero in uno spazio nullo ma in un tempo solo negativo. Questo significherebbe che, per il Tachione, il tempo scorrerebbe dal futuro al passato, ci sarebbero prima gli effetti e poi le cause: questo potrebbero essere paradossale, però sarebbe possibile nel mondo della fisica. Se l'esistenza di queste particelle venisse confermata, portebbero essere la chiave per viaggiare nel tempo.

martedì 17 maggio 2011

Relatività generale einsteiniana

Una rappresentazione secondo la relatività generale
La relatività ristretta aveva una limitazione: era valida per sistemi di riferimento inerziali (ovvero in moto relativo di tipo rettilineo uniforme). Per eliminare questa restrizione, lo scienziato, nel 1915, ha riconsiderato la sua teoria, rendendola valida in tutti i sistemi di riferimento.
Prendendo in esame il campo gravitazionale (esempio più semplice), tramite semplici osservazioni si giunge al

PRINCIPIO DI EQUIVALENZA TRA GRAVITAZIONE E ACCELERAZIONE
Un campo gravitazionale omogeneo è del tutto equivalente ad un SR uniformemente accelerato

e, in generale, il principio di relatività diventa


Tutti i sistemi di coordinate sono equivalenti per principio per formulare le leggi generali della natura

Certe volte mi domando perché sia stato proprio io a elaborare la teoria della relatività. La ragione, a parer mio, è che normalmente un adulto non si ferma mai a riflettere sui problemi dello spazio e del tempo. Queste sono cose a cui si pensa da bambini. Io invece cominciai a riflettere sullo spazio e sul tempo solo dopo essere diventato adulto. Con la sola differenza che studiai il problema più a fondo di quanto possa fare un bambino.
Einstein

lunedì 16 maggio 2011

Relatività ristretta einsteiniana

Nessuna caratteristica dei fatti osservati corrisponde al concetto di un etere assoluto; [...] per tutti i sistemi di coordinate per i quali valgono le equazioni della meccanica, valgono anche le equivalenti equazioni dell'elettrodinamica e dell'ottica [...]. In quanto segue facciamo questa ipotesi e introduciamo l'ulteriore postulato, un postulato a prima vista inconciliabile colle ipotesi precedenti, che la luce si propaga nello spazio vuoto con una velocità c che è indipendente dalla natura del moto del corpo che la emette. Queste due ipotesi sono del tutto sufficienti a darci una semplice e consistente  teoria dell'elettrodinamica dei corpi in movimento basata sulla teoria di Maxwell per i corpi in riposo.
Einstein, Sull'elettrodinamica dei corpi in movimento, 1905

Spaziotempo nella relatività ristretta
Albert Einstein è stato il fisico più rappresentativo del XX secolo. Egli, infatti, con la sua Teoria della relatività, ha scosso le fondamenta del pensiero filosofico-fisico, avviando un nuovo stadio nella ricerca scientifica. Nella sua relatività ristretta, innanzitutto Einstein impone due principi:

PRINCIPIO DELLA RELATIVITA'
Le leggi fisiche sono le medesime in tutti i sistemi inerziali. Non ne esiste alcuno privilegiato.

PRINCIPIO DELLA COSTANZA DELLA VELOCITA' DELLA LUCE
Nel vuoto, in qualunque sistema inerziale, la velocità della luce assume il medesimo valore.

Il principio della costanza della velocità della luce, in particolare, ha scosso le fondamenta della relatività galileiana e le sue trasformazioni, dunque, non potevano ritenersi più valide. Saranno sostituite, qualche anno più tardi, dalle trasformazioni di Lorentz.




    domenica 15 maggio 2011

    Il tempo nelle trasformazioni di Lorentz

    Le trasformazioni di Lorentz, che prendono il nome del loro principale ideatore, sono delle trasformazioni che tengono presente il fatto che la velocità della luce, sebbene abbia una velocità grandissima, è pur sempre finita, da tutte le conseguenze che sono derivate da questo punto (come anche che il tempo non è costante per qualsiasi velocità ma che diminuisce sempre più avvicinandoci alla velocità della luce) e in particolare dall'esperimento Michelson-Morley.
    In particolare, viene introdotto il fattore di Lorentz (di solito indicato con gamma) che rappresenta il termine correttivo che tiene presenti le considerazioni fatte intorno alla luce. Si nota facilmente, però che le trasformazioni di Galilei altro non sono che un integrale di quelle di Lorentz per velocità molto più piccole di quelle della luce (quindi non sono errate: sono solo un caso particolare!)

    Il viaggio nel tempo

    Il tema del viaggio nel tempo è stato tra i più affascinanti affrontati nel XX secolo. Con l'avvento della teoria della relatività Einsteiniana, infatti, si riteneva probabile e verosimile che entro fine secolo il progresso scientifico sarebbe stato in grado di fornire conoscenze e competenze atte a creare un meccanismo di esplorazione extratemporale. Purtroppo ciò non è avvenuto (o, se è avvenuto, non è stato rivelato), però ha permesso al mondo della letteratura e della fantascienza (soprattutto dagli anni '70 in poi) di immaginare questa "fantastica macchina del tempo" come base di trame anche intricatissime. L'aspetto estremamente educativo di alcuni di questi è l'analisi a livello metafisico (non è ovviamente possibile avere ancora avere un approccio scientifico) delle conseguenze che potrebbe avere un viaggio nel tempo (come la frattura del continuum tempo-spazio causata dalla frattura del principio causa-effetto).
    Da notare che è più di un secolo che il mondo fisico cerca di dare risposte al viaggio nel tempo ma, finora, si è trattato solo di teorie e di speculazioni teoriche.

    sabato 14 maggio 2011

    Il ruolo del tempo nella relatività galileiana

    Galileo, con la formulazione delle sue trasformazioni e quindi della sua relatività ha contribuito considerevolmente nello studio del moto dei corpi: infatti, anche se la misura del moto di un corpo dipende da un SRNI è possibile ricondursi al moto effettivo nel suo SRI. Questo poggia sull'assunto (verificato sperimentalmente) che le forze sono enti fisici di natura vettoriale e pertanto possono essere trattate come tali (così come dunque le accelerazioni, le velocità, gli spostamenti). Ciò che è necessario fare è sommare il vettore velocità misurato nel SNI al vettore velocità del SNI rispetto al SI (naturalmente la questione è più complessa in quanto possono entrano in gioco forze "apparenti" come la forza centrifuga e la forza di Coriolis). Ciò di cui, però, Galileo non ha tenuto conto (ma che, d'altro canto, non poteva essere ancora tenuto conto) era del tempo. Infatti, vi era ancora l'assunto che il tempo fosse uniforme per qualsiasi corpo lanciato a qualunque velocità. Dunque, implicitamente, nelle trasformazioni galileiane appare
    t = t'
    dove t è il tempo nel SI e t' è quello nel SNI. Ciò è, con buona approssimazione, vero se il vettore velocità complessivo è molto inferiore alla velocità della luce (i corpi che si prendono in esame in meccanica classica possiedono generalmente questa proprietà). Le opportune correzioni alla relatività galileiana verranno operate secoli dopo nelle trasformazioni di Lorentz.

    venerdì 13 maggio 2011

    Il tempo in fisica: introduzione

    Fino alla fine del XIX secolo, il tempo era concepito nel mondo della fisica come assoluto: non ci si poteva in alcun modo discostare da esso, trovarvi discontinuità o comunque variarne la velocità di scorrimento. Questi, ovviamente, erano meramente degli "assunti" e non poggiavano assolutamente su alcuna base (nemmeno teorica). L'unica invariante presente nell'Universo era la distanza tra due punti: non a caso, dati due punti P e Q in moto nello spazio, per misurarne il moto si prendevano in esame solo le relative posizioni in un tempo t supposto uniforme e costante per qualsiasi velocità assunta da P e Q. Vedremo che, in generale, ciò non è vero.

    giovedì 12 maggio 2011

    Bryce DeWitt: il tempo non è la base dell'Universo

    Dopo la teoria Einsteiniana, sembrava quasi scontato che il tempo rientrasse in quei parametri presenti nell'Universo che l'uomo non potesse controllare e che fossero un tutt'uno con la struttura dell'Universo. La "Teoria del tutto", da lungo inseguita da "Herr Doktor" e dai suoi allievi, quando fosse stata raggiunta, avrebbe dovuto presentare, tra i suoi parametri, anche il tempo. Sembra una cosa ovvia, ma Bryce DeWitt ha elaborato un modello che permette di prevedere la possibile mancanza del parametro tempo nella grande "Teoria unificatrice". Se fosse così, tutte le certezze che l'uomo ha accumulato fino a questo punto, tutte basate sulla forma a priori del tempo, crollerebbero assieme anche a tutti i sistemi fisici che dipendono dal tempo: eccetto la meccanica quantistica (in cui, per il principio di indeterminazione di Heisenberg, non possono coesistere allo stesso tempo posizione e tempo) e quella relativistica (in cui, essendoci il fenomeno della distorsione del tempo, basterebbe solo cambiare nome a quel parametro), tutti gli altri sono basati sul tempo dalle fondamenta (basti pensare alla meccanica classica, in cui tutte le grandezze cinematiche sono definite derivando il tempo). Attualmente, molti modelli sono stati elaborati, però nessuno di questi è in grado di raggiungere quell'obiettivo che a metà del XX secolo sembrava quanto mai vicino.

    mercoledì 11 maggio 2011

    Heidegger: il tempo dell'esserci

    Vedo che sull'orologio sono le undici di sera. Dov'è qui il tempo? Sta nell'orologio? Si dice: il tempo viene esperito nel movimento delle lancette dell'orologio. Ma com'è allora, se l'orologio si è arrestato? Anche in tal caso, con l'arrestarsi dell'orologio, il tempo non è affatto svanito. Solo, non posso dire più che ora è.
    Heidegger

    Martin Heidegger è il filosofo di transizione tra il pensiero ottocentesco e quello novecentesco, quello in cui imponenti scoperti nel campo della fisica condizioneranno necessariamente anche il pensiero filosofico. Lo stesso Popper, nella sua epistemologia, descriverà il metodo dell'analisi scientifica e de facto sancirà l'inizio del pensiero legato a dati più "concreti". Il pensiero del "primo Heidegger" è estremamente complesso, però la sua idea di tempo può essere riassunta da alcune sue citazioni:

    Poniamo il caso che con un orologio giungiamo nella foresta vergine da un appartenente alla tribù negra, che non ha mai visto un orologio, e gli mostriamo questa cosa. Vedendone il movimento, egli penserà che questa cosa sia viva. Per lui questa cosa non è un orologio, un cronometro. Certo ciò non significa che a quest'uomo sia estraneo il rapporto con il tempo.
     Heidegger
    L'essenza dell'Esserci consiste nella sua esistenza.
    Heidegger, Essere e tempo
    L'autenticità dell'esserci è ciò che costituisce la sua possibilità d'essere estrema.[…] La fine del mio esserci, la mia morte, non è qualcosa per cui ad un certo momento un decorso continuo di colpo si arresta, bensì una possibilità di cui in ogni caso l'esserci sa: è l'estrema possibilità di se stesso, che egli può cogliere e fare propria come imminente. L'esserci ha in sé la possibilità di incontrare la propria morte come l'estrema possibilità di se stesso.
     Heidegger, Essere e tempo
    Questo precorrere non è altro che il futuro unico e autentico del proprio esserci. Nel precorrere l'esserci è il suo futuro, e precisamente in modo da ritornare, in questo essere futuro, sul suo passato e sul suo presente. L'esserci compreso nella sua estrema possibilità d'essere, è il tempo stesso e non è nel tempo.
    Heidegger

    martedì 10 maggio 2011

    S. Agostino e il tempo dell'anima

    Che cosa è dunque il tempo? Se nessuno me ne chiede, lo so bene: ma se volessi darne spiegazione a chi me ne chiede, non lo so: così, in buona fede, posso dire di sapere che se nulla passasse, non vi sarebbe il tempo passato, e se nulla sopraggiungesse, non vi sarebbe il tempo futuro, e se nulla fosse, non vi sarebbe il tempo presente. Ma in quanto ai due tempi passato e futuro, in qual modo essi sono, quando il passato, da una parte, più non è, e il futuro, dall'altra, ancora non è? In quanto poi al presente, se sempre fosse presente, e non trascorresse nel passato, non più sarebbe tempo, ma sarebbe, anzi, eternità. Se, per conseguenza, il presente per essere tempo, in tanto vi riesce, in quanto trascorre nel passato, in qual modo possiamo dire che esso sia, se per esso la vera causa di essere è solo in quanto più non sarà, tanto che, in realtà, una sola vera ragione vi è per dire che il tempo è, se non in quanto tende a non essere?
    S. Agostino, Confessiones, XI, 14-18

    DIZIONARIO
    Anima (Italiano)
    Soul (English)
    Soul (Française)
    Soul (Deutsch)
    Alma (Espanol)
    灵魂 (Línghún) (中文)

    S.Agostino è un filosofo appartenente alla piena tradizione medievale e per questo inizia a distaccarsi dalle "scuole classiche di pensiero". Da notare che è in questi periodi che la religione cattolica inizia ad affermarsi con prepotenza nel Mediterraneo, in particolare in Italia. S.Agostino, in un clima quasi ascetico ed illuminato dalla "bontà divina" riesce a meditare sulla realtà delle cose ed in particolare una delle parti più importanti del suo pensiero è appunto la riflessione sul tempo. Il tempo non è altro che una costruzione del nostro animo: il passato, essendo il presente del passato, non ha consistenza e il futuro addirittura non si conosce. La presenza del tempo è innegabile nel nostro essere, però se ci portassimo al livello dell'assoluto (ovvero del Creatore), il tempo non avrebbe significato essendo Dio immutabile ed eterno. Prima di tutto per definizione non esisteva nemmeno il tempo, quindi è stato creato assieme allo spazio e (coerentemente con quanto riferiscono i testi sacri) verrà distrutto col giudizio universale.

    lunedì 9 maggio 2011

    Il calendario babilonese



    Il calendario babilonese è uno dei più antichi che la storia conosca. I babilonesi, infatti, erano abili astronomi e crearono appunto un calendario in base alle fasi lunari e attraverso termini correttivi (intercalazioni) riuscivano ad avere una certa sincronia con l'anno solare. L'anno era diviso in 12 mesi di 29 o 30 giorni e l'inizio del nuovo anno era da collocarsi in prossimità di un equinozio. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un calendario con la presenza di elementi divini visto che, secondo i babilonesi, il moto degli astri che loro osservavano era dovuto al volere degli dei che in questo modo indicavano agli uomini il loro stesso destino.

    domenica 8 maggio 2011

    Il calendario ebraico

    Il calendario ebraico è un calendario lunisolare, probabilmente precursore di quello cinese. Lo Stato d'Israele è attualmente uno dei pochi Stati nel Mondo a non aver adottato il calendario gregoriano e ad esser rimasto al calendario ebraico. L'anno è formato da 12 o 13 mesi e ognuno di questi da 29 o 30 giorni. Questo calendario deriva direttamente dal calendario babilonese del quale, in effetti, praticamente ne ricalca la struttura basilare: l'unica differenza è la collocazione delle festività religiose. Di seguito sono riportate alcune citazioni dell'antico testamento sulle quali sono state strutturate alcune festività del calendario ebraico:
    Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno
    (Genesi, 1; 3-5)
    Alla fine di ogni sette anni celebrerete l'anno di remissione. Ecco la norma di questa remissione: ogni creditore che abbia diritto a una prestazione personale in pegno per un prestito fatto al suo prossimo, lascerà cadere il suo diritto: non lo esigerà dal suo prossimo, dal suo fratello, quando si sarà proclamato l'anno di remissione per il Signore. Potrai esigerlo dallo straniero; ma quanto al tuo diritto nei confronti di tuo fratello, lo lascerai cadere
    (Deuteronomio, 15; 1-3)
    Quando tu avrai acquistato uno schiavo ebreo, egli ti servirà per sei anni e nel settimo potrà andarsene libero, senza riscatto. Se è entrato solo, uscirà solo; se era coniugato, sua moglie se ne andrà con lui. Se il suo padrone gli ha dato moglie e questa gli ha partorito figli o figlie, la donna e i suoi figli saranno proprietà del padrone ed egli se ne andrà solo.
    (Esodo, 21, 2-4)
    Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo; esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo.
    (Levitico, 25; 10-13)

    sabato 7 maggio 2011

    Il calendario cinese

    Il calendario cinese è un esempio di calendario lunisolare, ovvero di calendario che incorpora elementi propri del calendario solare e di quello lunare. Attualmente in Cina e nei Paesi orientali il calendario ufficiale è quello gregoriano e addirittura Marco Polo ci testimonia che le popolazioni orientali utilizzavano già nel '200 il calendario giuliano. Odiernamente, però, vengono rispettate le festività dell'antico calendario (essenzialmente di tipo religioso). Tale calendario è formato da anni di 12 mesi con 353/354/355 giorni e da anni di 13 mesi con 383/384/385 giorni. La sua struttura precisa è strettamente legata all'astrologia così come anche i caratteristici nomi assegnati agli anni (formati da una "radice celeste" e da una "radice terrestre".

    venerdì 6 maggio 2011

    Il calendario gregoriano

    DIZIONARIO
    Calendario (Italiano)
    Calendar (English)
    Calendrier (Française)
    Kalendar (Deutsch)
    Calendario (Espanol)
    日历 (Rìlì) (中文)

    Folla inferocita per la cancellazione di alcuni giorni
    Il calendario gregoriano è il calendario attualmente più diffuso nel mondo. Venne varato nel 1582 da papa Gregorio XIII nella sua bolla Inter gravissimas. Questo è un calendario solare, ovvero basato sul cambio di stagione, divide l'anno in 12 mesi da 28 a 31 giorni l'uno. L'anno dura quindi 365 o 366 (anno bisestile) giorni.
    Da notare che il sistema di data nel mondo si basa soprattutto su questo modello sebbene in molti Paesi l'ordine giorno mese anno con cui viene espressa è permutato (in Italia è GG/MM/AAAA mentre ad esempio in Inghilterra è MM/GG/AAAA).





    giovedì 5 maggio 2011

    Bergson: tempo e durata

    Quel che si trova nell'effetto era già nella causa.
    Bergson, L'evoluzione creatrice

    È il limite indivisibile che separa il passato dall'avvenire.
    Bergson
    Il presente non contiene altro che il passato; così, ciò che si scopre nell'effetto si trovava già nella causa.
    Bergson

    Il tempo diventa durata
    Henri Bergson è uno dei massimi teorizzatori del tempo nella filosofia contemporanea. Il suo pensiero, criticato da molti uomini di scienza, è stato una pietra miliare cui hanno fatto riferimento numerosi filosofi e letterati. Secondo il filosofo francese il tempo è diverso da quel che lui chiama "durata". Il tempo è quello misurato dalla fredda scienza e lo paragona alla collana di perle, formata da pezzi tra loro tutti uguali; mentre la durata è ciò che noi percepiamo internamente del tempo e la paragona ad una valanga o a un gomitolo di lana.

    mercoledì 4 maggio 2011

    Nietzsche: L'eterno ritorno

    Tutto considerato, caro amico, d'ora in poi non ha più senso parlare e scrivere su di me, ho passato agli atti per la prossima eternità la questione «chi io sia» con l'opera che sto pubblicando, "Ecce Homo ". D'ora in poi non bisognerà più curarsi di me, bensì delle cose per cui io esisto.
    Nietzsche, Lettera a Carl Fuchs, 27/12/1888
    Io vi insegno l' oltreuomo. L'uomo è qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sé e voi volete essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che superare l'uomo? Che cos'è per l'uomo la scimmia? Un ghigno o una vergogna dolorosa. E questo appunto ha da essere l'uomo per l' oltreuomo: un ghigno o una dolorosa vergogna.
    Nietzsche, Così parlò Zarathustra

    Friedrich Nietzsche è probabilmente la figura più enigmatica, controversa, folle ma allo stesso tempo brillante della storia della filosofia. Il suo pensiero, strutturato in 4 periodi che coincidono con esperienze personali (per le quali si rinvia al saggio storico redatto da Rudiger Safranski), termina con l'ultimo periodo, quello considerato da molti il più difficile da interpretare, in cui espone le sue teorie del nichilismo e dell'eterno ritorno. 
     La misura della forza del cosmo è determinata, non è “infinita”: guardiamoci da questi eccessi del concetto! Conseguentemente, il numero delle posizioni, dei mutamenti, delle combinazioni e degli sviluppi di questa forza è certamente immane e in sostanza “non misurabile”; ma in ogni caso è anche determinato e non infinito. È vero che il tempo nel quale il cosmo esercita la sua forza è infinito, cioè la forza è eternamente uguale ed eternamente attiva: fino a questo attimo, è già trascorsa un’infinità, cioè tutti i possibili sviluppi debbono già essere esistiti. Conseguentemente, lo sviluppo momentaneo deve essere una ripetizione, e così quello che lo ha generato e quello che da esso nasce, e così via: in avanti e all’indietro! Tutto è esistito innumerevoli volte, in quanto la condizione complessiva di tutte le forze ritorna sempre
    Nietzsche, Frammenti postumi

    La teoria dell'eterno ritorno, dunque, ammette la ciclicità temporale come sua necessità: dunque, il tempo si ripete, l'uomo può averne percezione soggettiva (nella misura in cui ci riferissimo all'esatta consistenza degli stessi) ma, in generale, gli eventi si ripresentano nella medesima forma.

    martedì 3 maggio 2011

    Il calendario Maya

    Il calendario Maya era il calendario impiegato dalle popolazioni dell'america centrale nell'antichità (Aztechi, Tolztechi, Maya appunto). E' un calendario molto elaborato basato su numerosi cicli tutti diversi gli uni dagli altri. In particolare, abbiamo il ciclo Tzolkin (260 giorni), il ciclo Haab (364+1 giorni)  il lungo compiuto (giorni trascorsi dall'inizio del calendario).
    Curiosità:
    Secondo questo calendario, noi attualmente staremmo nella quinta (e ultima) era del calendario Maya (l'era dell'oro) ma questa terminerà nel 2012 (precisamente il 21 dicembre). Secondo antiche profezie, ogni volta che si è passati da un'era Maya all'altra è avvenuto un cataclisma ambientale (alcuni dicono che Atlantide sia stata spazzata via in corrispondenza del termine di un'era Maya. Cosa aspettarsi dunque? Lo scopriremo solo nel 2012.


    lunedì 2 maggio 2011

    Il calendario egizio

    Il calendario egizio (in media) è un calendario solare formato da 3 stagioni di quattro mesi l'una. L'anno era formato da 360 giorni (30 giorni ogni mese) più 5 o 6 giorni detti epagomeni. Fu questo calendario ad ispirare quello romano e, appunto come quello, ha subito delle trasformazioni nel tempo. In realtà gli egizi consideravano più calendari: uno agricolo basato sulle inondazioni del Nilo, uno basato appunto sul sole e un altro religioso-astronomico. Nel corso del tempo, visto che il terzo era facilmente assimilabile al secondo, vennero considerati solo 2 calendari denominati civile e religioso.


    domenica 1 maggio 2011

    Marx: materialismo storico, l'orologio al centro del mondo industriale

    Nel marxismo il male è tutto dentro la storia, che è storia della lotta di classe.
    Gaspare Barbiellini Amidei
    Karl Marx, teorizzatore di una nuova cultura economica, politica e sociale, è senz'altro da considerarsi tra le figure di spicco nell'intervallo di tempo che separa Kant a Nietzsche, Heidegger ed in generalie alla filosofia novecentesca. Tralasciando le teorie politiche ed economiche (che comunque riguardano argomenti non attinenti al contesto di questo blog), nelle sue teorie sociali Marx considera l'evoluzione umana come un passaggio di stadi (in particolare 7) e che ognuno di questi viene causato da enormi moti di agitazione che stravolgono i ruoli sociali (come, in effetti, era accaduto poco tempo prima in Francia). Dunque, la storia è in parte ciclica, è destinata a ripetersi: visto ciò, necessariamente è possibile anche prevedere il futuro relativamente immediato (cosa che, in effetti, fa). 
    NOTA: Nella teoria economica esposta nel Capitale egli getta le basi del mondo industriale che, però, è già nel capitalismo. Il simbolo del lavoro in fabbrica diventa l'orologio in quanto scandisce le azioni umane. Marx propone un sistema economico in cui la produttività risulta aumentata e il lavoratore spende meno energie fisiche, lavora meno tempo e guadagna relativamente di più: questo verrà preso in considerazione solo in parte.

    Kant: il tempo è una forma a priori

    Pazienta per un poco: le calunnie non vivono a lungo. La verità è figlia del tempo: tra non molto essa apparirà per vendicare i tuoi torti.
    Kant
     Il tempo è l'intuizione di noi stessi e del nostro stato interno.
    Kant

    Immanuel Kant è indubbiamente uno dei protagonisti della storia della filosofia. La sua vita, le sue abitudini, il suo pensiero sono un emblema e quasi la sponsorizzazione della filosofia mondiale. Egli, infatti, ha istituito un sistema filosofico senza eguali e imitato (ma con scarsi risultati) da molti. Tutto il suo pensiero si articola in tre punti: Critica della ragion pura, Critica della ragion pratica e Critica del giudizio. Nella Critica della ragion pura egli definisce spazio e tempo come forme a priori, ovvero come qualcosa che ci è già dato, come qualcosa in cui noi siamo, come qualcosa con le quali tutte le nostre impressioni sensibili devono necessariamente entrare in contatto. 
    Sinteticamente:
    1. Nessuno - egli afferma - può pensare a un "prima" e a un "dopo" se non accetta l'idea che esiste una realtà, il tempo, che gli permette di farlo.
    2. Senza tempo non esistono i fenomeni; senza fenomeni invece il tempo sussiste tranquillamente.
    3. Il tempo ha una sola dimensione - dice Kant - e i diversi tempi non sono insieme ma successivi (come diversi spazi non sono successivi ma insieme).
    4. Il tempo - dice Kant - non è un concetto universale ma una forma pura dell'intuizione sensibile, che lo percepisce come un insieme.
    5. L'infinità del tempo unico è a fondamento delle quantità determinate di tempo, scrive Kant. Quella infinità può essere solo intuita, mentre queste quantità possono essere comprese in maniera concettuale.