Blog parallelo al corso di Storia della tecnologia tenuto dal Prof. Vittorio Marchis A.A. 2010/11
Clocks-Coldplay
martedì 7 giugno 2011
Un fake: la macchina di Orffyreus
A dead material not only move itself, but lift weights and perform work even the most profound mathematicians and the most learned people have continually fallen into error.
Bessler
Verso la fine del '600 in Europa si era diffusa la mania della ricerca del moto perpetuo, ovvero del moto che, ina volta avviato, non avrebbe più necessitato di alcuna forza per procedere. Certamente noi sappiamo che nessuno, a quell'epoca, sarebbe potuto giungere alla creazione di un moto di quel genere (che adesso sappiamo avvenire solo in assenza di gravità, ovvero per corpi in moto rettilineo uniforme). Tuttavia, una serie di ciarlatani hanno dichiarato spudoratamente il falso, ideando complesse macchine che, alla fine, venivano alimentate comunque dall'esterno. Uno di questi è Orffyreus, costruttore di orologi. Costui, infatti, aveva costruito un orologio per il Landgravio dell'Hesse che, a suo dire, per funzionare, non necessitava di alcuna forza e "avrebbe continuato a segnare l'ora autonomamente fino alla fine del Mondo". Tale opera è stata per dirversi anni al centro di aspre discussioni e, alla dine, da un'analisi attenta del meccanismo, è scaturito che l'orologio veniva alimentato dall'esterno: in particolare, pare che sfruttasse il moto dell'acqua. Una volta scoperto il trucco, temendo le possibili conseguenze, Orffyreus svanisce nel nulla e di lui non aabiamo più notizie. Questo è solo uno dei tanti esempi di "truffa" intesa come orologio autoalimentato: la storia, in effetti, ne è piena.
quale tra l'articolo sopra e quello sotto è una fake?
Una testimonianza importante fu quella del Barone Fischer, in una lettera indirizzata al dottor J.T. Desaguliers della Royal Society: “ Ho l’onore di scriverle questa lettera per dimostrarle la mia stima nei suoi confronti, ed anche per informarla riguardo alla macchina a moto perpetuo che si trova a Kassel, che mi è stata così raccomandata da quando mi trovo a Londra. Nonostante io sia molto incredulo davanti a cose che non riesco a comprendere, devo assicurarle che mi sono davvero convinto che non c’è motivo per non chiamare questa macchina con il nome che le è stato attribuito di macchina a moto perpetuo. Ho buone ragioni per credere che sia veramente una macchina a moto perpetuo, grazie agli esperimenti che mi è stato concesso di fare da Sua Altezza Serenissima, che è il più amabile e gentile dei Principi da me conosciuti e che ha avuto la pazienza di presenziare alle prove da me fatte per ben due ore. Si tratta di una ruota con diametro di 12 piedi, ricoperta di una tela sottile oliata o cerata per rendere levigata la superficie, come cotonina lucida.
Ad ogni giro della ruota si possono udire all’incirca 8 pesi cadere delicatamente dalla parte verso cui la ruota gira. Questa ruota gira con rapidità sorprendente, quando è lasciata girare liberamente, fa 26 giri al minuto. Se si collega all’asse una cinghia, per far girare una vite di Archimede e sollevare l’acqua, la ruota fa 20 giri al minuto. L’ho potuto controllare diverse volte con il mio orologio e ho sempre riscontrato la stessa regolarità. Successivamente ho fermato la ruota, tenendo ferma la circonferenza con entrambi le mani e incontrando nel fare ciò una notevole difficoltà. Se qualcuno cercasse di fermare la ruota di colpo, verrebbe addirittura sollevato da tèrra. Dopo averla così fermata, la ruota è rimasta immobile: Qui, Mio Signore, risiede la prova più grande che questa è una macchina a moto perpetuo, poi l’ho fatta ripartire molto delicatamente, per vedere se riprendeva da sola la velocità raggiunta in precedenza, cosa di cui dubitavo fortemente, giacché ero convinto, come del resto si diceva a Londra, che essa poteva solo conservare per lungo tempo la spinta che le veniva data all’inizio. Ma, con mia enorme sorpresa, ho potuto osservare che la velocità della ruota aumentava nei primi giri, quindi la ruota riprendeva la stessa velocità che aveva avuto in precedenza; Se invece veniva attaccata alla coclea idrica per sollevare l’acqua, essa faceva 20 giri al minuto. Mio Signore, questo esperimento, mettendo in evidenza che la velocità della ruota aumentava passando da un movimento molto lento che io le avevo impresso ad uno estremamente rapido, mi ha convinto della sua veracità molto di più che se non avessi osservato la ruota muoversi per un anno intero; In questo secondo caso, infatti, non mi sarei persuaso che era una macchina a moto perpetuo, perché il suo movimento avrebbe potuto comunque diminuire a poco a poco fino a cessare completamente; Ma,il vedere che la ruota aumentava di velocità invece di diminuire, ed anzi aumentava quella velocità fino ad un certo grado, nonostante la resistenza dell’aria e la frizione degli assi, mi ha convinto definitivamente che è stupido negare l’evidenza dei fatti. Ho anche fatto girare la ruota al contrario ottenendo gli stessi risultati. Ho esaminato attentamente gli assi della ruota, per vedere se c’era qualche artifizio nascosto: Ma non ho visto nient’altro che due piccoli assi sui quali la ruota rimaneva sospesa al centro.
Per me è fake questo articolo, ci sono documenti storici vidimati dall'imperatore e da principi che la ruota funzionava, solo perché non si riesce a dimostrare una cosa non è detto che questa cosa sia falsa
quale tra l'articolo sopra e quello sotto è una fake?
RispondiEliminaUna testimonianza importante fu quella del Barone Fischer, in una lettera indirizzata al dottor J.T. Desaguliers della Royal Society: “ Ho l’onore di scriverle questa lettera per dimostrarle la mia stima nei suoi confronti, ed anche per informarla riguardo alla macchina a moto perpetuo che si trova a Kassel, che mi è stata così raccomandata da quando mi trovo a Londra. Nonostante io sia molto incredulo davanti a cose che non riesco a comprendere, devo assicurarle che mi sono davvero convinto che non c’è motivo per non chiamare questa macchina con il nome che le è stato attribuito di macchina a moto perpetuo. Ho buone ragioni per credere che sia veramente una macchina a moto perpetuo, grazie agli esperimenti che mi è stato concesso di fare da Sua Altezza Serenissima, che è il più amabile e gentile dei Principi da me conosciuti e che ha avuto la pazienza di presenziare alle prove da me fatte per ben due ore. Si tratta di una ruota con diametro di 12 piedi, ricoperta di una tela sottile oliata o cerata per rendere levigata la superficie, come cotonina lucida.
Ad ogni giro della ruota si possono udire all’incirca 8 pesi cadere delicatamente dalla parte verso cui la ruota gira. Questa ruota gira con rapidità sorprendente, quando è lasciata girare liberamente, fa 26 giri al minuto. Se si collega all’asse una cinghia, per far girare una vite di Archimede e sollevare l’acqua, la ruota fa 20 giri al minuto. L’ho potuto controllare diverse volte con il mio orologio e ho sempre riscontrato la stessa regolarità. Successivamente ho fermato la ruota, tenendo ferma la circonferenza con entrambi le mani e incontrando nel fare ciò una notevole difficoltà. Se qualcuno cercasse di fermare la ruota di colpo, verrebbe addirittura sollevato da tèrra. Dopo averla così fermata, la ruota è rimasta immobile: Qui, Mio Signore, risiede la prova più grande che questa è una macchina a moto perpetuo, poi l’ho fatta ripartire molto delicatamente, per vedere se riprendeva da sola la velocità raggiunta in precedenza, cosa di cui dubitavo fortemente, giacché ero convinto, come del resto si diceva a Londra, che essa poteva solo conservare per lungo tempo la spinta che le veniva data all’inizio. Ma, con mia enorme sorpresa, ho potuto osservare che la velocità della ruota aumentava nei primi giri, quindi la ruota riprendeva la stessa velocità che aveva avuto in precedenza; Se invece veniva attaccata alla coclea idrica per sollevare l’acqua, essa faceva 20 giri al minuto. Mio Signore, questo esperimento, mettendo in evidenza che la velocità della ruota aumentava passando da un movimento molto lento che io le avevo impresso ad uno estremamente rapido, mi ha convinto della sua veracità molto di più che se non avessi osservato la ruota muoversi per un anno intero; In questo secondo caso, infatti, non mi sarei persuaso che era una macchina a moto perpetuo, perché il suo movimento avrebbe potuto comunque diminuire a poco a poco fino a cessare completamente; Ma,il vedere che la ruota aumentava di velocità invece di diminuire, ed anzi aumentava quella velocità fino ad un certo grado, nonostante la resistenza dell’aria e la frizione degli assi, mi ha convinto definitivamente che è stupido negare l’evidenza dei fatti. Ho anche fatto girare la ruota al contrario ottenendo gli stessi risultati. Ho esaminato attentamente gli assi della ruota, per vedere se c’era qualche artifizio nascosto: Ma non ho visto nient’altro che due piccoli assi sui quali la ruota rimaneva sospesa al centro.
Per me è fake questo articolo, ci sono documenti storici vidimati dall'imperatore e da principi che la ruota funzionava, solo perché non si riesce a dimostrare una cosa non è detto che questa cosa sia falsa
RispondiElimina