Clocks-Coldplay

lunedì 25 aprile 2011

Galilei, Newton e l'oggettività del tempo

Non so come io appaia al mondo, ma per quel che mi riguarda mi sembra di essere stato solo come un fanciullo sulla spiaggia che si diverte nel trovare qua e là una pietra più liscia delle altre o una conchiglia più graziosa, mentre il grande oceano della verità giace del tutto inesplorato davanti a me
Newton, Philosophiae Naturalis Principia Mathematicae

Io stimo più il trovar un vero, benché di cosa leggiera, che 'l disputar lungamente delle massime questioni senza conseguir verità nissuna.
Galilei

Queste due citazioni racchiudono la mentalità con la quale questi due "giganti" hanno indagato le leggi del moto dei pianeti (e non solo!). Infatti, un parametro che i due hanno in comune è la reciproca concezione di tempo: il tempo non è un’intuizione interiore della coscienza, ma una dimensione oggettiva della realtà che costituisce, insieme allo spazio, un parametro misurabile del movimento. La prima parte è contraria alla morale umanistico-rinascimentale e la seconda si riferisce alla misurazione del tempo in base allo spazio: nessuno, prima di loro, aveva mai provato a spiegare un fenomeno filosofico con la fisica (anche se il fenomeno inverso era stato sperimentato da epoche remote). Il mondo scientifico e filosofico non erano ancora maturi per accogliere certe idee e, per questo, nell'immediato non venne dato molto peso a questa concezione di tempo.

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