Clocks-Coldplay

domenica 24 aprile 2011

Plotino e i Neoplatonici: il tempo è soggettivo

Lo Spirito, invece, è tutto; Egli serra in sé la universalità delle cose, immobilmente, allo stesso posto; ed Egli è, unicamente; e questo è è sempre; il sarà non ci sarà mai; ed anche nell'allora Egli è, poiché non v'è neppure il passato: non vi è certo lì una qualche cosa che sia trascorsa, ma tutto vi persiste immobile, perpetuamente, poiché è identico ed ama, per così dire, che il suo essere duri in quello stesso stato.
Plotino, Enneadi V, 4

Plotino è l'elemento più rappresentativo di una corrente filosofica detta "Neoplatonismo". Come suggerisce il nome, infatti, vengono riprese ed affrontate tematiche presenti nel pensiero platonico e, secondo alcuni parametri, talvolta estremizzate. Il "filosofo dell'uno" (come sarebbe passato alla storia) affronta dunque anche la tematica del tempo. Secondo lui e, più in generale, i neoplatonici, il tempo è una realtà soggettiva e non ha ragione d'essere di per sè e a priori (se noi non esistessimo, infatti, con quale pretesa il tempo dovrebbe esistere?). Il tempo, dunque, altro non è che una costruzione artificiale dell'uomo atta a misurare lo svogimento di certe sue "azioni". Se, infatti, ci sollevassimo al mondo dell'intelliggibilità, in quanto tutto perfetto e dantescamente "immobile", il tempo, anche forzandone una sua rappresentazione, sarebbe del tutto inutile perchè non misurerebbe alcunchè. Visto che l'Universo in cui viviamo è formato da elementi strutturali che sono gli unici che l'uomo non possa costruire, il tempo è stato "creato" dopo l'Universo dall'uomo e per questo, visto che l'uomo è una creatura imperfetta, tutto ciò che crea è imperfetto.

2 commenti:

  1. Se può interessarvi ho scritto un articolo che spiega come mai si dice che Dio Abramitico Gesù (Joshua) sia "generato e non creato", e come il concetto di "Dio che genera" sia stato rubato dal Platonismo.

    http://hokmaph-iperuranio.blogspot.com/2018/07/riprendiamoci-dio.html

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